Nuovo teatro musicale in Italia. 1961-1970

Un grande assente degli studi teatrali è l’oggetto qui preso in esame, il “Nuovo Teatro musicale”, affrontato solamente dagli studi musicologici. Questo studio vuole essere un primo passo per colmare questa lacuna. Così ho affrontato l’oggetto dalla prospettiva degli studi teatrali concentrandomi sui linguaggi scenici utilizzati dai compositori di Nuova Musica in Italia nelle loro azioni sceniche. Le analisi hanno messo in risalto quanto la sperimentazione interna alle pratiche della Nuova Musica e del Nuovo Teatro Musicale siano state determinanti per la scena teatrale secondo novecentesca, in particolare riguardo alla costruzione dello spazio acustico (pratiche di spazializzazione), sperimentazione vocale e relazione spettacolo-spettatore. Oltre alle azioni teatral-musicali pensate per la scena, oggetto di questo studio sono anche alcune composizioni musicali dove il rapporto con lo spazio, quello tra cantante e personaggio vocale e le possibilità di una drammaturgia dell’attore/cantante, vengono esplorati a fondo. Alcune di queste composizioni non sempre si sa bene dove collocarle, non sono azioni ma ne sviluppano molte conseguenze e/o ne premettono in parte alcune strategie. Infine, lo studio affianca all’analisi degli spettacoli e delle composizioni una ricostruzione storico-critica costruita con uno sguardo attento alle principali realtà in cui le pratiche del nuovo si sono manifestate nei diversi ambiti disciplinari. Così si è cercato d’individuare i principali nodi che collegano le azioni del Nuovo Teatro musicale a quelle del Nuovo Teatro, delle arti plastico-visive e alle neoavanguardie letterarie. L’obiettivo di questa ricostruzione è quello di dipanare l’intricata matassa della teatralizzazione delle arti partendo dalle connessioni individuate nell’ambito della Nuova Musica.